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RIDERE PER VIVERE: I CLOWN DOTTORI E LA TERRA DEL SORRISO

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di Elena Risi

“Ridere per Vivere” è una federazione internazionale che nasce nel 2004 raggruppando varie associazioni esistenti. Opera nel campo della gelotologia (comicoterapia, clown terapia) mediante la figura professionale del Clown Dottore e del Volontario del Sorriso. Lavora in tutti i luoghi del disagio sanitario e sociale: dagli ospedali agli anziani, dall’handicap alla psichiatria, dalle carceri ai quartieri a rischio. Ovvero in tutte quelle situazioni in cui un sorriso ed un’emozione positiva possono fare la differenza.

A cominciare dal nome, l’associazione di Leonardo Spina e di sua moglie Sonia Fioravanti non lascia dubbi sulla filosofia che segue: Ridere per vivere. La loro esperienza nasce per caso, quando a uno dei due viene diagnosticato un tumore. All’inizio vengono inghiottiti dal sistema classico di cure ospedaliere poi, sempre per caso, incontrano un osteopata che li inizia alla “comico-terapia” (in termini tecnici, gelotologia) e al mondo dei clown dottori. “Ogni volta che si parla di comicità si pensa erroneamente a qualcosa di stupido” – spiega Leonardo – “e non ci si rende conto che ridere è una vera e propria medicina: non è un caso che una persona divertente venga definita spiritosa. La risata crea un’energia rigenerante, emanando vibrazioni positive per la mente e il corpo”. Dopo essere venuti in contatto con questo mondo, i fatti si succedono in maniera abbastanza rapida, è il 1995 quando insieme Leonardo e Sonia fondano il primo nucleo associativo di “Ridere per vivere” che si è presto confederato in tutta Italia. Lui viene dal mondo della recitazione comica, lei è psicoterapeuta, attraverso gli studi l’unione delle loro esperienze personali e culturali capiscono che è necessario gettare le basi per diffondere un nuovo approccio al dolore.

clownterapia“Facendo formazione per i clown-dottori”, continua Leonardo, “di fatto abbiamo inventato un mestiere che in Italia e Europa non esisteva, ad eccezione dell’esperienza di Jacopo Fo che ha cominciato a lavorare su questo parallelamente a noi.” In America invece la clownterapia aveva già trovato diffusione nelle teorie e pratiche di Hunter Doherty “Patch” Adams, reso celebre dal film di Robin Williams “Patch Adams”. “Secondo noi la formazione è fondamentale” – precisa Leonardo – “bisogna imparare a rapportarsi con il proprio dolore per saper approcciare bene quello degli altri”. All’inizio entrare negli ospedali non era facile, il metodo era sconosciuto e visto con diffidenza. Con il tempo molte porte si sono aperte e oggi, anche se mancano sempre i fondi necessari per finanziare questi progetti, i clown-dottori sono dei veri e propri tutto-fare negli ospedali. Seguono i bambini durante i prelievi e nelle visite più invasive per “dissociarli” (o distrarli, per semplificare), eseguono finte visite durante le quali cercano di distendere non solo i bambini ma anche le loro famiglie. In questi casi non c’è mai un copione scritto, tutto è lasciato all’improvvisazione per adeguarsi al meglio alle singole situazioni del momento. La clownterapia si può praticare in tanti modi: con il camice, senza camice, persino in incognito. Leonardo racconta di una vera e propria “candid camera” senza telecamera in una sala d’attesa per la colonscopia. “Molte delle persone che aspettavano si trovavano lì per sapere se avevano o no un tumore”, ricorda Leonardo, “ma alla fine siamo riusciti ad alleggerire tanto l’angoscia che le persone non volevano più andar via”.

8458367339_863f80dc57_bRidere per Vivere opera in tutta Italia ma è approdata anche all’estero. L’esperienza più clamorosa, documentata dal film “Clownin’ Kabul”, si è svolta in Afghanistan nel 2001, quando all’indomani della guerra i clown dottori dell’associazione hanno attraversato il paese facendo tappa negli ospedali di Emergency e della Croce Rossa Internazionale. Oggi l’associazione di Leonardo e Sonia ha fatto un ulteriore passo avanti per la cura dello spirito. Gli ospedali sono luoghi adatti per curare il corpo ma inevitabilmente viene trascurata l’attenzione alla mente e allo spirito, componenti altrettanto fondamentali della persona. “Io e Sonia non ci accontentiamo mai”, aggiunge Leonardo, “e così abbiamo deciso di creare la Terra del Sorriso, perché anche la bellezza è uno strumento di cura fondamentale per lo spirito”. Si tratta di un casale immerso nel verde della campagna orvietana, improntato alle permacultura e all’auto-produzione, un luogo ideale per la formazione dei clown-dottori ma anche per aiutare i malati nel percorso non tradizionale di terapie o convalescenza dalle malattie. La Terra del Sorriso è lo sforzo di una piccola comunità per creare un’alternativa alla cura delle sofferenze perché, come ricorda Leonardo, “già ai tempi di Platone, il filosofo scriveva che la risata è l’energia degli dèi.”

30/04/2014

da www.italiachecambia.org

 

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