Home > BENI COMUNI, AMBIENTE, AGRICOLTURA > PISA CITTA’ DELLA GUERRA?

PISA CITTA’ DELLA GUERRA?

no war no blitzdi Municipio dei Beni Comuni di Pisa

Lunedì scorso l’Agenzia del Demanio ha ricevuto la tanto attesa risposta da parte del Ministero della Difesa in merito all’interesse di quest’ultimo per lo spazio dell’ex Caserma Curtatone e Montanara, riaperto alla cittadinanza dal Municipio dei Beni Comuni di Pisa da ormai oltre due mesi. Nonostante lo spazio sia abbandonato alla totale incuria da 20 anni, e nonostante il cosiddetto “Progetto Caserme” che coinvolge l’area è arenato da dieci, il Ministero della Difesa ha comunicato al Demanio che il bene è di suo interesse e utilizzo. Pubblichiamo il comunicato stampa del Municipio dei Beni Comuni di Pisa.

 

Il Ministero della Difesa risponde: l’ex Caserma ‘Curtatone e Montanara’ è d’interesse per il Progetto Caserme

 

Nella giornata di lunedì 14 aprile l’Agenzia del Demanio ha ricevuto la tanto attesa risposta da parte del Ministero della Difesa in merito all’interesse di quest’ultimo per lo spazio dell’ex Caserma ‘Curtatone e Montanara’. Il messaggio dei militari è sempre lo stesso: cosa nostra non si tocca, anche se non lo utilizzeremo mai. Il Distretto 42 è abbandonato da 20 anni, il cosiddetto ‘Progetto Caserme’ che coinvolge l’area di via Giordano Bruno è arenato da dieci, ma il Ministero della Difesa ha comunicato al Demanio che il bene è di suo interesse e utilizzo, per cui non è disponibile a dare il via libera al trasferimento a titolo gratuito al Comune di Pisa, in base a quanto previsto dal federalismo demaniale. A fronte di un protocollo defunto, e l’insostenibilità evidente di un’operazione immobiliare da 200 milioni di euro, si prova a lasciare in stato di abbandono uno spazio che da oltre due mesi è stato invece restituito alla cittadinanza, grazie a un percorso di partecipazione che ha riportato alla vita un parco pubblico di ottomila metri quadrati, che qualche militare vorrebbe invece tornasse a essere il proprio parcheggio privato.

Tutto questo non sarebbe mai accaduto, se l’amministrazione Filippeschi avesse pronunciato una parola chiara sulle sorti e le prospettive del ‘Progetto Caserme’ che avrebbe senza dubbio mutato l’orizzonte delle cose. A chi giova davvero mantenere in vita – una vita tutta artificiale – un progetto non più praticabile, che non serve a niente e a nessuno, se non nella prospettiva di mantenere il punto rispetto a promesse speculative ed elettoralistiche? Chi ha bisogno oggi di una nuova caserma, dopo anni di crisi economica che ha disintegrato la vita di migliaia di cittadine e cittadini? E’ davvero preferibile insistere in un simile solco, quando le esigenze reali della città sono di tutt’altro tipo? E’ davvero preferibile sacrificare ancora una volta ottomila metri di verde pubblico sull’altare di una sospetta speculazione? E’ difficile credere a una simile prospettiva. A meno che… A meno che le cose non stiano diversamente, a meno che gli accordi non siano altri. Gli stessi che rimangono oscuri ai cittadini, meri soggetti passivi di decisioni prese da altri. Un progetto faraonico che stride con il contesto nazionale: a fronte della previsione di dismettere 380 caserme su tutto il territorio, e di ridurre le spese militari, Pisa si candida a diventare città della guerra immaginando nel suo futuro un nuovo polo militare. Il comune ha ancora la possibilità di ricevere l’ex Caserma ‘Curtatone e Montanara’ gratuitamente. E’ sufficiente che faccia un semplice atto di onestà politica e intellettuale, assumendo l’impraticabilità di un simile progetto e sciogliendo il protocollo del ‘Progetto Caserme’. Una iniziativa semplice, l’unica che oggi possa garantire una prospettiva pubblica per questo spazio.

Questo per quanto riguarda il destino dell’area. Per quanto concerne, invece, la tanto decantata urgenza del sequestro del Distretto 42, è ancora più evidente anche alla luce della decisione del Ministero che essa non sussiste, in quanto i tempi per la realizzazione del ‘Progetto Caserme’ sarebbero biblici, basti pensare al fatto che le previsioni urbanistiche per la realizzazione della nuova caserma a Ospedaletto sono tutte da rifare, poiché scadute. Ciò rende indiscutibilmente non necessario lo sgombero in tempi brevi. Almeno questo direbbero il buon senso e un’analisi dei fatti concreti. Ma in un paese in cui il Ministero della Difesa dichiara di utilizzare un bene che ha lasciato abbandonato per 20 anni, e un comune che preferisce operazioni onerose al trasferimento a titolo gratuito di aree così importanti come le caserme, tutto può accadere. Nessuno pensi che i prossimi giorni di festa possano rappresentare un momento utile per porre fine all’esperienza del Distretto 42.

Pisa, 16 Aprile 2014

da www.rebeldia.net

  1. Nessun commento ancora...
  1. Nessun trackback ancora...
E' necessario che tu sia collegato per poter inserire un commento.