MONETE E BANCHE COOPERATIVE
Il mondo delle criptomonete ha visto la luce ormai più di otto anni fa con la creazione del bitcoin e della tecnologia della catena di blocchi. Poco più di tre anni fa Faircoin è stato scelto per sfruttare queste invenzioni e farne uno strumento per la costruzione di un’alternativa economica che miri al bene comune e al superamento del sistema capitalista odierno.
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Faircoin è una moneta decentralizzata: una “fork” di bitcoin, per la quale è stata sviluppata una blockchain basata sulla prova di cooperazione […] innestando così i valori cooperativisti nel codice. Faircoin è stato progettato per essere allo stesso tempo una moneta di scambio, una riserva di valore e in futuro anche un riferimento di valore.
Come moneta di scambio una buona definizione per Faircoin è quella di moneta sociale ausiliaria mondiale, poiché può essere usata in maniera complementare alle monete sociali locali laddove presenti (ad es. una moneta di mutuo credito in genere è riservata solo membri di una rete, Faircoin invece può essere utilizzato in modo più ampio anche da persone che vendono o consumano ma che non fanno parte di una comunità locale). Nel contempo, dove non esiste una moneta sociale specifica, faircoin può essere usato per sopperire a questa carenza, specialmente per gli scambi interregionali o per gli scambi tra comunità.
Se per faircoin esistono già wallet che funzionano con i diversi dispositivi (Linux, Windows, Mac, Rabsperry e Android), per l’uso quotidiano Fairpay attiva i pagamenti locali e le monete degli ecosistemi come servizio rivolto a chi non può utilizzare un dispositivo tecnologico. Pertanto la carta Fairpay può essere usata senza smartphone. Al momento include un conto online che permette alle persone di gestire faircoin e Fairpay Cashin per operare online o ritirare il contante se lo si desidera. In questi tre anni, l’ecosistema Faircoop si è sviluppato in modo sostenibile.
Dal mercato digitale di Fairmarket fino alla cooperativa europea Freedomcoop (ispirata all’esperienza della CIC) ci sono sempre più motivi per farne parte. È per questo che il numero di nodi locali in giro per il mondo va crescendo rapidamente, specialmente nell’ultimo periodo. In tutto questo processo emerge sempre più chiaramente una modalità organizzativa per il bene comune, modalità che non è privata né statale, da applicare e implementare non solo a livello locale bensì anche a livelli sovranazionali e perfino a livello globale.
Nuovo punto d’inflessione: Bank of the Commons
In un mondo in cui le tecnologie bancarie e di pagamento stanno cambiando così rapidamente da rendere sempre più facile, economico e veloce per le persone qualsiasi tipo di pagamento, le cooperative trasformative e le monete sociali e alternative hanno il compito di mantenere saldi i propri valori e il proprio impegno, e nello stesso tempo cercare di migliorare anche l’usabilità dei propri sistemi. Questo deve avvenire per poter arrivare alla popolazione in modo moltitudinario, perché ai sistemi difficili da usare partecipano soltanto gli attivisti, non la gente comune.
Nel contempo, gli strumenti decentralizzati legati alla rivoluzione della blockchain permettono di decentralizzare e rendere più trasparente l’attività bancaria; questa capacità si può utilizzare per recuperare la sovranità popolare in ambito finanziario, per la partecipazione ai bilanci e per creare denaro. È molto importante creare economie di scala per costruire tecnologie condivise, integrazioni e servizi che ogni cooperativa finanziaria locale o moneta possa usare: è ciò che punta a fare Bank of the Commons, il nuovo progetto cooperativo bancario europeo.
Alcuni strumenti già esistenti e alcuni strumenti in corso di sviluppo sono parte del progetto della banca – tra questi vanno inclusi faircoin, Fairpay e l’insieme dei tools Freecoin tra gli altri. Uno dei principali obiettivi è lo sviluppo di un sistema di wallet multimoneta di codice aperto in collaborazione con Freecoin e con la piattaforma di collaborazione aperta (OCP) usata da Freedomcoop. Questo wallet inizierà usando faircoin ed euro e potrebbe includere l’integrazione progressiva dei principali software per monete sociali. In questo modo si propone di risolvere la separazione tra monete sociali e monete digitali (come faircoin) facilitandone la combinazione all’interno di un sistema monetario per il bene comune.
Un altro degli obiettivi da raggiungere con lo sviluppo di Bank of the Commons è quello di risolvere il bias esistente con altri movimenti d’economia solidale, come la banca etica o le cooperative sociali, che nei rispettivi ambiti ancora non usano monete sociali. Per la costruzione di un nuovo mondo fondato sulla cooperazione, una questione chiave è che la cooperazione quotidiana sia tangibile. I conti bancari delle banche etiche devono essere quelli più facili da usare per acquistare una moneta sociale.
In caso sia fattibile l’uso di moneta sociale per pagare le fatture dei fornitori cooperativi, le cooperative devono distribuire ai propri membri parte degli introiti in monete sociali, deve essere facile per queste cooperative utilizzare Bank of the Commons per creare sub-conti per i propri membri e offrirgli un portafoglio online che, insieme ad altre monete, potrà includere la propria moneta interna. Ciascuno di questi passi diventerà una risorsa che potrà essere offerta da Bank of the Commons.
Più a lungo termine, uno dei focus simbolici e politici più importanti della banca dovrebbe essere democratizzare il processo di creazione del denaro e renderlo trasparente. Attualmente è uno dei segreti più occulti su come si governa il mondo. La gente potrà recuperare il potere di creare denaro, a partire dalle riserve di denaro che è in grado di apportare, in questa maniera si potrebbe contribuire alle finanze della banca e alle finanze di qualsiasi nuovo progetto cooperativo venga avviato.
Tutti, anche se non possiedono risparmi, possono contribuire democraticamente alla decisione di una percentuale del denaro, creazione che verrà decisa congiuntamente dai partecipanti alla banca. Il meccanismo di democrazia diretta, mai visto in una banca, farà sì che la conoscenza e l’informazione su come si crea il denaro resti a disposizione di tutti nella banca cooperativa europea, e in questa maniera tutti si renderanno conto di come il sistema bancario abbia lavorato occultamente per trarre più risorse dal furto dell’1 per cento a danno del 99 per cento.
Ad ogni modo, qualsiasi ecosistema bancario monetario o alternativo può raggiungere i propri obiettivi solo se raggiunge una massa critica tale da focalizzare la circolazione all’interno del proprio sistema, abbastanza grande da non aver bisogno di uscire tanto all’esterno di questo ecosistema. Pertanto, un obiettivo importante per Bank of the Commons sarà consentire facilmente a qualsiasi persona di avere il proprio conto e così mantenere più facilmente all’interno dell’ecosistema la circolazione monetaria.
Il che significa che le transazioni in euro potrebbero evitare il controllo del sistema bancario officiale, i faircoin o altre monete di scambio sociale potrebbero essere parte di una pratica di economia circolare in cui chi effettua scambi commerciali può usare le monete sociali per pagare i propri fornitori, pagare altri fornitori o distribuirle ai propri membri ecc. Perché ciò sia possibile, il prossimo passo è la fondazione della cooperativa europea che svilupperà i servizi bancari per i propri membri. Pertanto, la Bank of the Commons lavorerà per mettere insieme un buon numero di partecipanti sin dalle prime fasi e per raccogliere il capitale sufficiente ad offrire garanzie per il piano di sviluppo del progetto nel 2017 […]
Bank of the Commons si sta sviluppando come progetto per un nuovo sistema bancario mondiale, con i seguenti obiettivi: sviluppare sistemi di pagamento senza intermediazione corporativa tra tutti i soggetti dell’economia cooperativa e solidale; aggiornare i movimenti bancari e di monete alternative etiche con l’introduzione di tecnologie decentralizzate; interconnettere banche etiche e movimenti per le monete alternative utilizzando applicazioni pratiche che facilitino l’interscambio (siti di riferimento in italiano: https://bankofthecommons.coop/it/, https://fair.coop/it/).
Articolo originale disponibile sul sito della rivista Lo Comunal.
Traduzione per Comune di Stefano Caffari.
DA VEDERE
14/11/2017
da www.comune-info.net