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L’UMANITA’ E’ IN PERICOLO

11 luglio 2015

di Joao Pedro StedileL'umanità è in pericolo! Il futuro non è a Milano nell'EXPO dell'esibizionismo ma nell'agricoltura sana.

Il futuro non è a Milano nell’Expo dell’esibizionismo, ma nell’agricoltura sana. Le imprese multinazionali di Expo sono quelle che producono Lampedusa. Siamo di fronte ad una distruzione lenta, graduale, ma permanente, dei nostri popoli. Una distruzione prodotta dall’uso di veleni agricoli e dal controllo che le multinazionali hanno degli alimenti di tutta l’umanità. Parola di Joao Pedro Stedile, fondatore e militante del Movimento Sem Terra in Brasile e di Via Campesina Internazionale.

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Durante il periodo della Guerra Fredda, tra gli anni 1945-1990, i giornali  annunciavano ogni giorno che l’umanità si trovava di fronte al  pericolo di una guerra nucleare, che avrebbe distrutto il nostro pianeta. Per fortuna questo non è avvenuto! Tuttavia, ora, ci troviamo di fronte ad un pericolo simile, che non arriverà dalle bombe o dalle guerre, con la loro stupida distruzione. Ora siamo di fronte a una distruzione lenta, graduale, ma permanente, dei nostri popoli. Una distruzione prodotta dall’uso di veleni agricoli e dal controllo che le multinazionali hanno degli alimenti di tutta l’umanità. 

Con l’egemonia del neoliberismo e del capitale finanziario, negli ultimi 20 anni, l’economia mondiale è stata dominata dal capitalismo e controllata da non più di 500 imprese transnazionali. Queste  detengono il 58% di tutta la ricchezza, ma danno lavoro solo all’8% della popolazione. E questa forza egemonica controlla anche l’agricoltura e la produzione alimentare. Meno di 50 imprese controllano in tutto il mondo la produzione di veleni agricoli, la costruzione di macchine agricole, controllano l’agroindustria e il commercio degli alimenti. Ci hanno imposto una matrice tecnologica basata sui semi geneticamente modificati, sulla  meccanizzazione su larga scala e l’uso intensivo di veleni. Espellono manodopera dalle campagne, che va a gonfiare le città e a migrare verso altri paesi. Le imprese multinazionali di Expo Milano sono quelle che producono Lampedusa!

Questo modello dell’agrobusiness è anti-sociale, è insostenibile a medio termine sotto l’aspetto economico ed ecologico. Perché è un modello che distrugge la natura ed esclude le persone dal loro sviluppo. Come diciamo in Via Campesina è una agricoltura senza agricoltori! E questo non ha futuro. Le conseguenze sono lì davanti ai nostri occhi, denunciate anche da Papa Francesco, nella sua enciclica e nelle sue dichiarazioni. Questo modello distrugge la biodiversità, perché i pesticidi uccidono ogni essere che vive in quello  spazio, siano essi piante, batteri o animali. Contaminano l’aria e l’acqua. E i loro residui vanno negli alimenti che, consumati quotidianamente, si trasformano in malattie di ogni genere, e in particolare generano cancro, perché distruggono le cellule del corpo umano. Qui in Brasile, dopo aver implementato questo modello, sono state espulse quattro milioni di famiglie contadine. E il paese è diventato il più grande consumatore al mondo di veleni agricoli. E ogni anno, ci sono 500.000 nuovi casi di cancro tra la popolazione, come ha denunciato l’Istituto nazionale del cancro del Ministero della Salute.

Questo è il costo che il popolo  paga, per permettere che alcune aziende facciano soldi esportando soia, cellulosa, etanolo e carne di manzo! Ma al capitale non interessa la vita umana, lo stare bene, l’equilibrio della natura. Al capitale  interessa solo il profitto, l’accumulazione di ricchezza. Per tutto questo noi ci uniamo a tutte le voci del mondo, ora in questo Convegno alternativo di Milano, per dire che l’Expo di Milano è l’esposizione del profitto e della morte. E’ l’Expo dell’esibizionismo di una mezza dozzina di imprese transnazionali, che lo usano come propaganda ideologica per giustificare, legalizzare il loro modello che concentra, esclude e si impadronisce di tutti gli alimenti nel mondo, che elimina le abitudini culturali dei popoli. Non dobbiamo scoraggiarci davanti alla dimensione del potere economico. Le sue contraddizioni stanno già evidenziandosi in tutto il mondo, e la società sta divenendo cosciente che questo modello non serve all’umanità. Sono sicuro che nei prossimi anni avremo molte manifestazioni in tutto il mondo, perchè ci siano cambiamenti, e possiamo costruire un altro modo di produrre cibo, nel rispetto della natura e delle abitudini alimentari di ogni territorio. Il futuro non è a Milano e nei loro conti bancari. Il futuro è nelll’agricoltura che produce cibo sano.

2/07/2015

da www.lantidiplomatico.it

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