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GEOTERMIA IN VALDERA, IN TANTI CON LEGAMBIENTE A CEVOLI. VIA ALLA RACCOLTA FIRME CONTRO LE TRIVELLE.

13 marzo 2017

4di Nilo Di Modica

Sala piena all’incontro organizzato a Cevoli da Legambiente Valdera contro i progetti di geotermia in Alta Valdera. Presenti anche i Sindaci di Chianni, Casciana Terme Lari e Terricciola. Partita la raccolta di firme per bloccare il progetto. Mercoledì 15 marzo si svolgerà un’altra assemblea a Terricciola, presso la Sala Rossa dell’Enoteca.

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Quasi un centinaio di persone hanno risposto martedì sera alla chiamata di Legambiente Valdera al circolo Arci di Cevoli, Casciana Terme Lari, per l’assemblea “anti-trivelle” contro la geotermia nell’area da cui è partita anche una raccolta firme. Al centro del vivace dibattito i due progetti presentati mesi fa dalla ditta bresciana Cogeme Spa per la ricerca di fluidi geotermici in Alta Valdera. Due piani di indagine nominati “Soiana” e “La Fornace” che attraverso vari step nei mesi prossimi passeranno al vaglio alcune aree nei comuni di Terricciola, Capannoli, Casciana Terme e Chianni alla ricerca di liquidi a media entalpia (ovvero fra i 90 ed i 150°C) da sfruttare all’interno di una futura centrale per la produzione di energia elettrica.

Non è energia pulita, non è rinnovabile e non crea più occupazione” hanno detto i volontari di Legambiente in assemblea, alla presenza, fra gli altri, di tre dei sindaci dei comuni interessati: Giacomo Tarrini (Chianni), Mirko Terreni (Casciana Terme Lari) e Maria Antonietta Fais (Terricciola).

Serata di discussione, ma anche di prese di posizione nette in favore di azioni concrete per bloccare gli studi. “Emissioni di arsenico, mercurio e ammoniaca, produzione di fanghi e rifiuti speciali, in un meccanismo che di volta in volta moltiplica le trivellazioni, sempre più profonde. Per non parlare delle iniezioni di liquidi necessarie una volta che i pozzi si raffreddano, con effetti potenzialmente importanti sul suolo – hanno dichiarato i volontari di Legambiente Valdera Carlo Galletti e Paolo Romboli nella lunga disamina dei progetti. – Il rischio, poi, è anche per le terme, che potrebbero risentirne”.

unnamedTemi rilanciati anche da Maurizio Rovini, segretario larigiano di Rifondazione Comunista, autore di alcune osservazioni presentate formalmente al progetto: “non mi hanno mai risposto – ha detto – ma era assolutamente doveroso evidenziare alcune criticità. Per trovare quello che cercano dovranno andare ad oltre due chilometri di profondità. E’ impensabile che questo non abbia effetti sulle falde superficiali in termini di commistioni, ma anche sullo stato del suolo”.

Data significativa, intanto, è però quella del prossimo 21 marzo, quando i quattro sindaci dei comuni interessati saranno chiamati in Regione ad esprimere un parere alla conferenza dei servizi. Una chiamata alla quale gli amministratori risponderanno con parere negativo, anche se questo potrebbe non bastare. Posizione confermata anche dalla sindaca di Capannoli Arianna Cecchini. “La legge che regola queste autorizzazioni è di epoca fascista e non prende in considerazioni gli enti locali. Per questo è fondamentale far sentire la nostra voce ed organizzare una circolazione capillare delle informazioni – hanno spiegato a più riprese da Legambiente – dobbiamo prepararci anche a eventuali ricorsi”.

Al centro di numerose proteste, anche da parte dei molti residenti presenti, vi è infatti l’iter autorizzativo di progetti come questi, legati alla vecchia legge mineraria del 1927 in parte recuperata da una norma del 2010, che salta a piè pari ogni ente locale e, dunque, ogni discussione legata al territorio. Di qui l’idea di sdoppiare la raccolta firme partita proprio l’altra sera: una contro i due progetti specifici ed una, invece, per richiedere un aggiornamento delle normative a livello quantomeno regionale, sulla scia di una proposta presentata dalla sinistra radicale in Regione circa due mesi fa.

Da parte loro, intanto, i sindaci si esprimeranno contro nel consesso della conferenza dei servizi, con la speranza di non essere messi in minoranza dai rappresentanti tecnici. “Abbiamo lavorato a lungo per investire nella vocazione turistica di questo territorio, unendo l’accoglienza e agricoltura biologica – ha dichiarato il sindaco di Casciana Terme Lari Mirko Terreni – La geotermia va in tutt’altra direzione e con l’ausilio anche di tecnici ed esperti esprimeremo tutti parere negativo”.

Intanto si pensa ad appuntamenti informativi anche negli altri tre comuni, a cominciare da Terricciola, mercoledì prossimo alle 21 Sala Rossa dell’Enoteca. “Inviterò anche i viticoltori – dice la sindaca Fais – dopo tutte le risorse che hanno investito sono i primi ad essere colpiti da questo progetto”.

9/03/2017

da www.ilcuoioindiretta.it

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