FACCIAMO RESILIENZA INSIEME
Che cos’è la resilienza? E’ la capacità di resistere ad un modello economico e produttivo che non sta più in piedi e minaccia seriamente di travolgere tutto e tutti. Sviluppare competenze, autoprodurre beni e servizi di prima necessità, rendersi autonomi: percorsi essenziali per opporsi al nostro folle modello di sviluppo. E prepararsi al nuovo mondo che verrà.
Un resiliente, ad esempio, è un cittadino in grado di autoprodursi gran parte delle cose (beni, prodotti e servizi) di cui ha bisogno per vivere. Curare un orto nel giardino di casa (o sul balcone se non si ha a disposizione un pezzo di terra, o su un pezzo di terra messo a disposizione gratuitamente dall’amministrazione comunale) è un primo antidoto, concreto ed effi cace, per smetterla di mangiare frutta e verdura prodotta chissà dove, gonfi a di pesticidi di ogni tipo, dannatamente cara. Un resiliente, per stare agli esempi concreti, è una persona che sceglie di aver cura della propria salute bandendo tutti quei prodotti per la pulizia della casa e della persona fatti, per l’appunto, di petrolio. Che inquinano noi e le nostre falde acquifere. Che producono montagne di rifi uti (gli imballaggi in plastica). Che costano un patrimonio e che puliscono (e profumano) non molto di più e meglio dei detersivi e detergenti che possiamo autoprodurci con pochi, semplici passaggi. Un resiliente è una persona che ricomincia a usare le mani coordinandole con il cervello, e si riappropria di gesti, saperi e abitudini che gli consentono di allungare la vita delle cose. Riparandole, quando è possibile, mettendo in gioco la capacità di farlo senza l’ausilio del denaro, in comunità organizzate in cui la ricchezza è il tempo donato, come nel caso delle banche del tempo.
Una comunità resiliente è un gruppo di cittadini e famiglie che provano a scardinare il sistema praticando, concretamente, l’alternativa. Magari con l’ausilio di una moneta locale, meglio ancora se supportati, sostenuti e incentivati da municipi sostenibili, i cui amministratori non siano burocrati privi di una visione alta e altra del futuro, ma donne e uomini al servizio delle comunità locali. Si vedano al riguardo le esperienze dei Comuni virtuosi, o delle Città in transizione. Oggi, in questo crepuscolo di Impero che perde pezzi ad ogni angolo di strada, chi pratica la resilienza è in montagna a resistere, e sta contribuendo anche involontariamente al momento, che verrà, della liberazione.
Tratto da Nessuno lo farà al posto tuo. Piccolo ideario di resistenza quotidiana, Emi.