CHI SONO I VERI RESPONSABILI DEI DISASTRI CLIMATICI?
di Paolo Ermani
Di fronte all’evidenza della catastrofe climatica, ecco che si fa strada la strategia, da parte dei veri responsabili della situazione, secondo cui «la colpa è di tutti». Astuto, ma attenzione: vogliono distrarci.
.
Di fronte all’evidenza della catastrofe climatica, ecco che si fa strada la strategia, da parte dei veri responsabili della situazione, secondo cui «la colpa è di tutti». Si sta facendo passare in maniera assai subdola il messaggio che i cosiddetti consumatori siano i responsabili, perché non fanno la raccolta differenziata, perché comprano prodotti con imballaggi, perché non spengono la luce quando escono dalla stanza e così via. Appaiono quindi dappertutto i decaloghi per dire a noi cosa possiamo fare per salvare il mondo, come se comprare un’auto che inquina un po’ meno, mangiare un pochino meno carne rossa, e così via, possa essere un passo decisivo verso un mondo senza inquinamento.
Sicuramente ognuno di noi può fare la differenza, ma questa “politica” del dire che la colpa è di tutti (e quando la colpa è di tutti, non è di nessuno) viene orchestrata magistralmente dalle grandi multinazionali, gli imperi economici che continuano ad inondare il mondo di prodotti superflui, a bombardarci di pubblicità demenziali dove ci incitano a comprare a tutto spiano come se non ne fossimo già sommersi dalla loro immondizia. Martellano costantemente fra un decalogo ambientale e l’altro che dobbiamo comprare e ancora e ancora. Fanno loro eco i politici, che ci dicono che dobbiamo crescere altrimenti è la fine.
Rimettiamo a posto le cose. I consumatori hanno un grandissimo potere che è quello di rifiutarsi di continuare a comprare le schifezze di cui ci inonda la pubblicità ma politici asserviti, multinazionali, industriali senza scrupoli guidati solo dal lucro ad ogni costo, sono i veri responsabili del suicidio a cui stiamo andando incontro. I media ovviamente non dicono le cose come stanno e continuano ad accettare qualsiasi pubblicità perché altrimenti chi gli paga gli stipendi? Visto che senza la pubblicità chiuderebbero praticamente tutti in pochi giorni.
Imprenditori, multinazionali, grandi gruppi industriali grazie a enormi investimenti e migliaia di persone che lavorano per loro, sono lì a pensare non certo a come salvare il mondo ma a cosa altro venderci, a cosa altro inventarsi per aumentare i loro già stratosferici profitti. Magari mettendo qualche suffisso Eco o Bio ai loro prodotti, e avanti come se nulla fosse. Tutto questo va fermato senza avere paura di mettere in discussione la sacra crescita, perché se la crescita rallenta, si ferma o retrocede, si avrà di conseguenza meno inquinamento, spreco e distruzione ambientale. Non è certo il PIL che ci dà prosperità e benessere ma acqua, cibo, aria pulita e sana, oltre che una vita non sacrificata agli Dei del profitto dove l’unico credo è quello del denaro.
Bisogna comprare il meno possibile e consapevolmente, levando in questo modo potere ai criminali dell’ambiente. Bisogna aumentare la propria autosufficienza e resilienza, costruire società con valori e pratiche completamente diversi da quelli portati avanti da chi vuole vendere e comprare qualsiasi cosa, compresa l’anima delle persone. Le stesse imprese e i politici hanno la possibilità di scegliere da quale parte stare, se quella dei criminali o di quelli che verranno ricordati per il loro coraggio e lungimiranza nell’aver contribuito ad invertire la rotta e assieme alle persone consapevoli, dato al mondo un futuro degno di questo nome. In fondo anche politici, banchieri, industriali hanno figli e nipoti e nemmeno loro si salveranno dalla catastrofe prodotta dai loro padri e nonni.
2/04/2019
da www.ilcambiamento.it