CHI CI NUTRIRA’?
Un opuscolo del Gruppo ETC, che aggiorna le precedenti edizioni del 2003 e del 2014, mette a confronto la rete alimentare contadina e la catena alimentare agroindustriale in base ai dati attualmente disponibili. La ricerca ha trovato molte contraddizioni nelle notizie fornite dalla Catena e molte lacune nell’informazione relativa alla produzione e al consumo globale di alimenti.
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Ci dicono che la catena alimentare agroindustriale, globalizzata e nelle mani di grandi imprese transnazionali, ci aiuterà a sopravvivere al cambiamento climatico e all’insicurezza alimentare mettendo sul mercato nuove tecnologie per la cosiddetta ‘agricoltura intelligente’. L’idea che la catena alimentare agroindustriale, che è guidata dall’interesse commerciale, possa nutrire il mondo è un’ipotesi priva di fondamento.
- Il 70% degli abitanti del mondo è nutrito dalla Rete alimentare contadina con solo il 25% delle risorse.
- Per ogni dollaro che si paga per il cibo della Catena agroindustriale, c’è un costo di altri 2 dollari per danni ambientali e alla salute.
- Il costo dei danni provocati dal cibo industriale è 5 volte la spesa mondiale in armamenti.
Attingendo a un’ampia varietà di fonti, il documento conclude che è la rete alimentare contadina a possedere la diversità, la resilienza e l’impronta ecologica leggera che sono necessarie per adattarsi con successo ai cambiamenti climatici. L’industria agroalimentare globale, invece, è la maggior fonte di emissioni di carbonio ed è resa vulnerabile dall’uniformità genetica.
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