ANTIMAFIA MILITANTE: L’EREDITA’ DI VITTORIA GIUNTI (E DI PAOLO ROMBOLI)
Sala Valli piena lo scorso 8 marzo a Ponsacco in occasione della presentazione del libro “L’eredità di Vittoria Giunti”, alla presenza dell’autore Gaetano Alessi. La serata era dedicata alla memoria di Paolo Romboli che, avendo conosciuto personalmente Alessi circa due anni fa, l’aveva già fortemente voluto a Ponsacco per un’iniziativa avente a tema le “Mafie sotto casa”. Giovedì l’autore siciliano è voluto tornare per celebrare la Festa della Donna nel modo migliore: raccontando la vita di una donna straordinaria.
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Gaetano Alessi è una di quelle persone che possiedono la dote preziosa di saperti narrare vicende orribili con un’ironia leggera, e comunque lasciandoti addosso una grande energia, spronando a metterti in gioco in prima persona, a fare qualcosa di concreto per cambiare la realtà che ci circonda; era inevitabile che Paolo Romboli non riscontrasse subito una forte empatia con lui, tanto erano vicini i loro modi di leggere il mondo e di essere cittadini attivi e partecipi.
Alessi fin dagli inizi degli anni 2000 si è impegnato politicamente e socialmente nella sua amata Sicilia, lottando contro i numerosi poteri forti e mafiosi che opprimono la sua terra. E’ stato tra i leader della battaglia contro il locale Piano dei Rifiuti, che sfociò con l’occupazione dei municipi di Aragona e Casteltermini. Dopo aver contribuito a fondare le sezioni ANPI e ARCI locali (a Raffadali, in provincia di Agrigento), nel 2003 fonda il giornale “Ad Est”, attraverso il quale ha promosso numerose campagne sociali e antimafia. Da allora ha sempre alternato l’attività giornalistica (nel 2011 si è aggiudicato il Premio nazionale di Giornalismo Giuseppe Fava) con quella antimafia e antifascista, combattendo negli anni una dura battaglia politica contro Totò Cuffaro, come lui originario di Raffadali e Presidente della Regione Sicilia dal 2001 al 2008, condannato definitivamente nel 2011 a sette anni di reclusione per favoreggiamento verso persone appartenenti a Cosa nostra.
Paolo aveva incontrato Alessi durante un dibattito alla Festa Rossa di Lari nel 2016, e l’aveva fortemente voluto a Ponsacco per un’iniziativa contro le mafie che si tenne l’8 novembre dell’anno scorso, proprio poche ore prima che Paolo ci lasciasse. Per questo Alessi aveva manifestato subito la volontà di tornare prima possibile a Ponsacco per una serata da dedicare alla memoria di Paolo; l’occasione è stata la celebrazione della Festa della Donna, lo scorso giovedì. E quale modo migliore di celebrare questa ricorrenza se non narrare la vita di una donna straordinaria?
Alessi ha introdotto il libro “L’eredità di Vittoria Giunti“, di cui è autore, parlandone come di una “storia d’amore“. Nata nel 1917 e cresciuta tra Firenze e le colline della Toscana, si trasferisce poi con la famiglia a Roma, studiando al Liceo Tasso e incontrando le idee politiche che avrebbero influenzato tutta la sua vita. Studentessa di matematica e fisica all’Università di Roma, frequenta l’Istituto di Alta Matematica, ricoprendo anche il ruolo di assistente all’Università di Firenze. Diventa una giovane staffetta partigiana e lotta per la liberazione dal nazifascismo; durante la Resistenza conosce l’uomo che sarà suo compagno per tutto il resto della vita, il partigiano siciliano Salvatore Di Benedetto.
Il suo trasferimento in Sicilia, a seguito del compagno, la porterà a conoscere un’altra Resistenza, quella contro la mafia del feudo e per l’emancipazione femminile. In un’epoca di povertà e arretratezza, Vittoria conquista i siciliani, che per lei avranno sempre parole di stima e affetto, riconoscendone l’onestà intellettuale e l’amore per gli ideali veri e universali, che aveva visto realizzare nell’Italia del 25 aprile 1945; questo amore la porterà nel 1956 a divenire il primo Sindaco donna in Sicilia (nel Comune di Santa Elisabetta, eletta nelle liste del PCI).
Alessi racconta di aver incontrato Vittoria in giovane età quando, insieme ad un gruppo di ragazzi di Raffadali, cercò di opporsi alla più potente famiglia politico-mafiosa della Sicilia; Vittoria non farà mai mancare il suo sostegno ed il suo costante incoraggiamento a questi ragazzi, anche nei momenti più bui nei quali tutto sembrava perduto. Per lei si tratterà di una sorta di “terza Resistenza”, che vedrà alla fine premiati gli sforzi dei ragazzi. Vittoria Giunti muore il 3 giugno 2006 (il giorno dopo la Festa della Repubblica, il marito se ne era andato poco prima: il 1° maggio, Festa dei Lavoratori).
Ma la sua vita continua nel ricordo dei giovani che l’hanno conosciuta, che la considerano madre spirituale della rivista AdEst, eredi di quella voglia di comunicare, di ascoltare e cambiare che l’hanno contraddistinta. Alessi racconta la vita della sua amica e “maestra” in modo affettuoso, senza alcuno spazio a malinconie ma cercando di restituirne al pubblico presente la forza di volontà, la femminilità e l’intraprendenza.
Dopo Alessi e l’intervento del Sindaco di Ponsacco Francesca Brogi, ha preso la parola Marianna Bosco per l’Associazione “La Rossa” di Lari, una delle tante realtà nelle quali Paolo Romboli aveva fatto attività. Marianna ha ricordato commossa la figura di Paolo, non solo come generoso attivista costantemente impegnato nel sostenere le cause della solidarietà, dei diritti degli ultimi, della difesa dell’ambiente e dei beni comuni, ma soprattutto parlando delle sue straordinarie doti umane che lo hanno fatto sentire vicino anche a molte persone che non ne condividevano ideali e battaglie.
Paolo era l’uomo della concretezza, del “mettere gambe alle idee“; per questo, come ha raccontato Carla Cocilova dell’ARCI Valdera nel suo intervento, il gruppo di associazioni, comitati e realtà che si sono riunite per elaborare e costruire insieme iniziative dedicate alla sua memoria hanno accolto subito con piacere l’idea di sostenere il progetto “Peace&Olives“. Un progetto, appunto, concreto, che tiene insieme due delle sue grandi passioni: l’amore per la Palestina e la sua lotta per l’indipendenza ed il sostegno diretto a chi lavora ed ama la terra, le piante di olivo. Un progetto al quale invitiamo tutti a dare un proprio contributo.
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