di Alessia Manzi
Sei anni fa a Bagno a Ripoli nessuno pensava che una fattoria abbandonata sulle proprie colline sarebbe diventata la casa di una splendida storia di autogoverno e agricoltura contadina ormai nota in diversi angoli del mondo. Oggi la Città metropolitana di Firenze si ostina a balbettare le uniche parole del suo assai scarso vocabolario: legalità e vendere. Ma a Mondeggi sanno bene che c’è il tempo della semina e poi quello della raccolta: ortaggi, frutta e ribellione si coltivano ogni giorno.
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di Dominella Trunfio
Nelle acque italiane ci sono 259 pesticidi. Le sostanze chimiche dannose sono presenti in due campioni su tre. A stabilirlo è l’ultimo rapporto Ispra che conferma anche che i livelli di inquinamento da glifosato sono ormai fuori controllo.
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di Amira Hass
La scrittrice israeliana che denuncia da decenni la violenza e le stragi dell’occupazione coloniale della Palestina ragiona sulla vergogna che finalmente sembra poter cominciare a scuotere parte della popolazione del suo paese. Ci sono israeliani, scrive, che credono che solo tre settimane fa i comandanti abbiano iniziato a ordinare ai soldati di uccidere anche in assenza di un pericolo mortale; un’inammissibile ritardo di questa consapevolezza.
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di Alessandro Maresca
Un convegno che si terrà a Milano in novembre cercherà di far luce sulla scientificità di questa pratica. «Anche Montanelli mi aveva tacciata di stregoneria» ci racconta Giulia Maria Crespi, che ha accettato di rispondere al alcune nostre domande.
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di Gideon Levy
Nessuno statista istraeliano intende scusarsi per la Nabka, nè per la pulizia etnica, nè per l’esilio. Ma Abbas (il leader palestinese conosciuto come Abu Mazen) non aveva altra scelta che scusarsi per la sua osservazione circa l’Olocausto. L’opinione contro-corrente di Gideon Levy, giornalista israeliano (scrive per il quotidiano israeliano Haaretz e per il settimanale italiano Internazionale).
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di Igor Giussani
La decrescita non è un’ideologia, ma una “matrice di alternative”. Figlia del pensiero ecologista, ha elaborato una critica della modernità, sottolineato il tema della sostenibilità ambientale ed enfatizzato il carattere alienante della società dei consumi e i suoi intenti repressivi mascherati da lusinghe edonistiche. In nessun caso può diventare un pretesto per sdoganare autoritarismo e discriminazione.
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