TOR SAPIENZA, LA VIOLENZA RAZZISTA SPACCIATA PER “GUERRA TRA POVERI”
di Annamaria Rivera
Ciò che è accaduto nella borgata romana di Tor Sapienza costituisce un precedente assai grave. Mi riferisco al trasferimento forzoso, a furor di plebe, dei minorenni ospitati presso il Centro di Prima Accoglienza, collocato in una struttura che include anche uno Sprar (Servizio protezione richiedenti asilo e rifugiati). Questa prima tappa della chiusura totale della struttura, pur essendo una misura prudenziale, si configura oggettivamente come un cedimento istituzionale al violento ricatto razzista. Ancor più grave perché quello che è avvenuto a Tor Sapienza è tutto tranne che “una guerra tra poveri”.